La tracheostomia è un intervento che richiede il supporto continuo del personale sanitario per la gestione corretta della stomia, così da evitare infezioni, depositi batterici e rischi di soffocamento. Vediamo in seguito come gestire l’assistenza al paziente tracheostomizzato e quali accorgimenti prendere per un’assistenza efficace.

Tracheostomia: in cosa consiste

Partiamo proprio dal tipo di intervento e dagli strumenti che vengono utilizzati per effettuare una tracheostomia su un paziente.

La tracheostomia è un foro di apertura che viene creato sulla gola per garantire un canale d’accesso all’aria, quando la respirazione naturale è compromessa per problemi alle vie aeree inferiori. 

Il foro raggiunge la trachea, che viene così liberata dall’occlusione e riceve aria direttamente dall’esterno. Nello stoma, il canale di accesso creato, viene inserita una cannula tracheostomica connessa direttamente con una macchina da ventilazione meccanica.

In questo modo il paziente riceve l’ossigeno e respira anche quando non riesce a inspirare l’aria dal naso. 

Durante la ventilazione con la macchina respiratoria non può né parlare né nutrirsi regolarmente, poiché la laringe si trova al di fuori del campo della stomia, e quindi non riceve aria; quando la condizione di pericolo di vita cessa e il paziente viene staccato dalla macchina per respirare, viene gradualmente ricondotto all’uso corretto della laringe e, di conseguenza, a parlare.

Assistenza al paziente tracheostomizzato: la gestione

Nella gestione della cannula tracheostomica, l’obiettivo più importante che il personale sanitario deve perseguire è quello di garantire la massima igiene e la corretta lubrificazione delle vie aeree, raggiungendo uno stato di umidità ideale che non ecceda né in eccesso, né in difetto.

Un’eccessiva umidità potrebbe infatti provocare una proliferazione di batteri, causa di infezioni; al contrario, se la zona diventa troppo secca, il paziente può andare incontro a irritazioni e lesioni di difficile guarigione.

Oltre al controllo dell’igiene dello stoma, l’assistente sanitario deve assicurarsi che il paziente tracheostomizzato:

  1. non presenti interruzioni all’interno dello stoma, avendo cura di verificare lo stato valvole fonatorie, cannule, cuffie, tappi;
  2. sia ben nutrito con forme alternative di alimentazione, dal momento che non può ingerire cibo;
  3. non presenti accumuli di saliva intorno alla cannula;
  4. abbia ricevuto un’adeguata collocazione del tubo cannula, per non comprimere eccessivamente sui tessuti circostanti e al contempo non dare modo alla cannula di spostarsi;
  5. sia controllato per il rischio di ostruzioni con una corretta broncoaspirazione quando necessario. 

Medicazione tracheostomia: cosa serve

La medicazione va generalmente effettuata ogni 24 ore nelle fasi di assistenza al paziente tracheostomizzato. Se il paziente è stato recentemente ricoverato, si può procedere a controlli più ravvicinati nel tempo per assicurarsi che la cannula sia ben posizionata e la respirazione sia regolare.

L’assistente sanitario che si occupa della medicazione della tracheostomia deve portare con sé: 

  • un aspiratore portatile o un aspiratore centralizzato per la rimozione dei residui di saliva, muco o altro;
  • un sondino per l’aspirazione monouso di diametro idoneo alla cannula applicata;
  • l’acqua sterile per il lavaggio dello stoma;
  • guanti e telino.

Se la medicazione viene eseguita a paziente sveglio, la sua collaborazione è essenziale. Informalo prima per evitare che si sposti repentinamente durante le operazioni di pulizia e possa creare un danno. 

Prima di eseguire l’aspirazione tracheostomia di routine, ossigena il paziente per assicurargli una buona quantità di ossigeno durante la medicazione. 

Dopo aver indossato i guanti e sistemato il telino, collega il sondino monouso all’aspiratore e inseriscilo dentro la cannula. Attiva l’aspiratore a una potenza massima di 120 mmhg per dieci secondi, quindi fai una pausa di qualche secondo e poi riprendi sempre per intervalli massimi di dieci secondi. 

A operazione ultimata, estrai il sondino e ripulisci la superficie esterna, quindi chiudi l’aspiratore.

Durante tutta la fase di aspirazione, il paziente va tenuto sotto continuo monitoraggio di ossigeno, frequenza cardiaca, pressione intracranica e pressione arteriosa con un elettrocardiogramma. 

Al termine dell’aspirazione, l’assistente sanitario deve inoltre controllare lo stato della cannula, per procedere alla sostituzione se necessaria, e lo stato dei tessuti intorno allo stoma, per valutare la presenza di arrossamenti o lesioni per cui occorre un trattamento specifico.

Lo stoma si può ripulire con garza e acqua fisiologica. Ogni componente utilizzato dev’essere sterile e monouso.

Ogni quanto si cambia la cannula tracheostomica?

Le cannule tracheostomiche sono il ponte di collegamento tra la trachea e la macchina della respirazione esterna. La loro cura è fondamentale, proprio per prevenire ostruzioni che possano compromettere la corretta respirazione.

Le cannule tracheostomiche sono spesso dotate di controcannula, un rivestimento interno che può essere sostituito in maniera più semplice rispetto alla sostituzione dell’intera cannula. Il cambio di controcannula avviene in media ogni 24 ore, salvo necessità diverse.

Per la sostituzione dell’intera cannula è invece necessaria la presenza di un medico. Le manovre sono infatti molto più delicate, perché lo stoma non ancora cicatrizzato è instabile, subito dopo l’intervento, e potrebbe richiudersi. 

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