Medicazione chirurgica della ferita
In contrapposizione alle medicazioni semplici esiste la medicazione chirurgica dedicata alla cura delle lesioni cutanee e delle ferite chirurgiche. In questo caso la ricerca e la pratica hanno dato vita a dei veri e propri protocolli e procedure standard che rendono l’infermiere un vero e proprio esperto nella gestione delle ferite di natura chirurgica o accidentale.
La prima differenza con la medicazione semplice sta proprio in colui che la esegue, nel caso di medicazioni avanzate deve essere un esperto. La prima regola è quella di riuscire a ridurre a zero la contaminazione batterica e non provocare nell’assistito dolore e disagio.
Sono tre le fasi di una ferita chirurgica: infiammatoria, proliferativa e maturativa. A seconda di come guarisce la ferita, poi, si può parlare di chiusura per prima intenzione (quando i lembi della ferita sono accostati l’uno all’altro, non ci sono particolari secrezioni e la guarigione è molo rapida) o per seconda intenzione (quando i lembi non sono ben accostati a causa di una perdita di materiale, spesso infettivo). La seconda tipologia di ferita guarisce più lentamente e si rendono necessari dei drenaggi per favorirne la guarigione.
Classificazione della ferita chirurgica
Esiste una classificazione delle ferite chirurgiche e l’infermiere che si appresta a trattarle deve conoscerle.
- Ferita pulita: è una ferita non infetta e senza alcun segno di infiammazione e non interessa interventi dei distretti respiratorio, alimentare, genitale e urinario. Solitamente questo tipo di ferita è sottoposta a chiusura di prima intenzione e quando necessario sottoposta a drenaggio chiuso.
- Ferita pulita-contaminata: solitamente questa ferita interessa operazioni riguardanti il distretto respiratorio, alimentare, genitale e urinario. Si tratta di interventi che coinvolgono le vie biliari, l’appendice, la vagina e l’orofaringe.
- Ferita contaminata: in questo caso si fa riferimento ad una ferita aperta. Rientrano in questa categoria gli interventi con interruzioni delle procedura asettiche ( massaggio cardiaco a torace aperto) e tutte quelle operazioni in cui si evidenzia un processo infiammatorio non purulento.
- Ferita sporca – infetta: è una ferita traumatica non recente con tessuto devitalizzato. In questa ferita sono presenti infezioni evidenti ed è riferita a perforazioni viscerali.
Procedura per la medicazione chirurgica
Nel momento in cui ci si imbatte in una ferita chirurgica occorre accertarsi:
- Del tipo di medicazione adatta
- Dell’eventuale presenza di infezioni
- Dell’andamento del processo di guarigione
- Dello stato nutrizionale del paziente
L’infermiere nella preparazione della medicazione deve assicurarsi di avere tutto l’occorrente a disposizione, ovvero:
- Guanti sterili
- Mascherina facciale
- Kit sterile per la medicazione (duoderm per ferite essudanti, aquacel per lesioni infette, idrogel per lesioni secche)
- Batuffoli sterili
- Soluzione fisiologica
- Antisettico sterile
- Cerotto medicato sterile
- Contenitore per tagliente
- Contenitore rifiuti speciali
Dopo aver verificato di avere l’occorrente può passare all’identificazione del paziente e all’igienizzazione delle mani. Molto importante è anche la spiegazione di ciò che sta per fare al suo assistito, sia per tranquillizzarlo che per avere la sua collaborazione. A questo punto l’infermiere può far assumere al paziente la posizione più comoda affinché la medicazione vada a buon fine.
Durante la medicazione chirurgica l’infermiere rimuove delicatamente la medicazione precedente, facendo attenzione a non tirare la pelle. Nel caso in cui la medicazione sia troppo aderente è possibile inumidirla con soluzione fisiologica. Una volta eliminata la medicazione precedente è possibile passare alla valutazione della ferita e quindi verificare se vi siano arrossamenti, gonfiori, dolori e secrezioni. Terminata questa fase l’infermiere smaltisce la medicazione vecchia con i guanti utilizzati fino a quel momento. Effettua nuovamente l’igienizzazione delle mani e apre il kit sterile. Indossa dei nuovi guanti e procede con la detersione della ferita con l’aiuto dei tamponi imbevuti di soluzione fisiologica. Tampona ed asciuga la ferita con batuffoli sterili. È in questo momento che è possibile posizionare la garza sterile su tutta la ferita. Il paziente può rivestirsi e riposizionarsi in modo più comodo.
Potere discrezionale dell’infermiere
L’infermiere, oltre questo protocollo, può aggiungere delle operazioni discrezionali e quindi in caso di più ferite può scegliere di medicare da quella più pulita a quella più sporca. Valuta, in base al colore, alla qualità dell’essudato, alle caratteristiche dei bordi e allo stato della cute perilesionale, la ferita. Individua eventuali segni e sintomi di infezioni.