Trattamento delle ustioni dermiche

Le ustioni dermiche rappresentano un trauma che comporta la distruzione parziale o totale del tessuto cutaneo e sottocutaneo determinato da differenti cause (calore, sostanze chimiche o elettricità).

Si classifica come termica un’ustione data da calore come fiamme, vapori o liquidi bollenti, chimica se data da contatto con alcali o acidi ed elettrica se dovuta agli effetti della corrente elettrica a contatto con l’organismo.

La valutazione clinica in caso di ustione deve essere basata su una valutazione della superficie totale coinvolta e su una stima della profondità dell’ustione stessa.

Valutazione delle ustioni dermiche

Nella maggior parte dei casi la valutazione dell’ustione risulta difficile e non può essere fatta con precisione prima della terza giornata dopo l’incidente. Le ferite da ustione subiscono infatti un’evoluzione e il danno cutaneo prosegue anche per 48 ore dopo l’incidente a causa di vari fattori tra cui l’edema e le alterazioni a carico dei piccoli vasi.

Per tale motivo spesso si rende necessaria una valutazione quotidiana dell’ustione dermica. Tali tipi di ustioni raramente mettono a rischio la vita del paziente, ma necessitano di un trattamento conservativo che permetta di evitare il rischio d’infezione, di ridurre l’intensità del dolore e di ripristinare l’integrità della cute danneggiata, rendendo allo stesso tempo possibili i movimenti e migliorando i risultati in termini di cicatrici residue.

ustioni dermiche

Il trattamento primario da applicare dipende ovviamente dalla valutazione clinica della lesione stessa. Le ustioni di secondo grado profonde e quelle di terzo grado sono candidate al trattamento chirurgico di debridement ed innesti, mentre ustioni più superficiali possono essere trattate a livello topico con sostanze antimicrobiche. Le ustioni dermiche sono le più frequenti in termine percentuale a prescindere dall’etiologia del danno subito. Il dolore è molto più pronunciato quando le ustioni si trovano in superficie, quando è presente tessuto di granulazione e soprattutto quanto più sono frequenti le medicazioni.

In linea generale, spesso si rende fondamentale una copertura con sostanze antimicrobiche per prevenire eventuali infezioni, fino a che sia stabilita una diagnosi precisa della profondità e venga pianificata una eventuale escarectomia.

Medicazioni

Per quanto riguarda la medicazione vera e propria, i materiali sintetici utilizzati in passato nel trattamento delle ferite sono oggi da considerare superati. Essi infatti mancavano di attività antimicrobica e comportavano un aumento della contaminazione batterica delle ferite, soprattutto in zone necrotiche o molto essudanti.

Per tale ragione sono state recentemente introdotte delle medicazioni avanzate che combinano l’azione di ioni d’argento con materiali sintetici. Grazie a queste nuove tipologie di medicazioni è possibile mantenere un ambiente pulito, umido, allontanando allo stesso tempo i microbi e favorendo la riepitelizzazione nel letto della ferita. Inoltre, le nuove medicazioni avanzate hanno il pregio di non richiedere cambi molto frequenti. Il dolore dovuto al cambio della medicazione è un problema da non sottovalutare nei soggetti che hanno subito ustioni. Spesso, anche la semplice attesa del cambio di medicazione può indurre nel paziente timori e sofferenza.

Grazie alle nuove medicazioni avanzate con ioni d’argento, anche questo aspetto può essere gestito con più facilità: i nuovi presidi possono rimanere in sede fino a 14 giorni.

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