Il pulsossimetro è uno strumento indispensabile per indagare a fondo sullo stato di salute del paziente in merito alla saturazione e al battito per minuto.

Questo piccolo accessorio medicale è utilizzato infatti per misurare sia la frequenza cardiaca, ossia il numero di battiti del cuore al minuto, che l’ossigenazione ematica, ovvero la quantità di ossigeno presente nel sangue.

Pulsossimetro: come funziona

Il pulsossimetro, o saturimetro, è un apparecchio di piccole dimensioni, con un display digitale che indica la percentuale di ossigeno nel sangue e la frequenza cardiaca.

Il dato viene rilevato dal contatto tra la pelle e una sonda interna, a forma di pinza. Il saturimetro viene agganciato per qualche secondo al dito indice della mano destra, che deve essere privo di smalto, ma la rilevazione può essere effettuata anche sul lobo dell’orecchio o sul piede.

Leggiamo quindi i due risultati, restituiti quasi subito sul monitor del saturimetro. Il primo riguarda la saturazione, ossia la quantità di ossigeno che si è legata all’emoglobina nel sangue. L’emoglobina è una proteina che trasporta l’ossigeno inalato attraverso la respirazione verso le cellule, raggiungendo così tutti gli organi.

Una volta giunta ai tessuti e agli organi, l’emoglobina consegna l’ossigeno alla cellule e dà il via alla cosiddetta respirazione cellulare, ossia la produzione di energia che attiva la funzionalità delle singole cellule.

Va da sé che una mancanza sostanziale di ossigeno crea danni gravissimi per le cellule, e di conseguenza per gli organi che dipendono proprio dal funzionamento cellulare per la loro sopravvivenza e funzionalità.

La saturazione è un valore che va tenuto strettamente sotto controllo, specialmente in pazienti con difficoltà respiratorie o con problemi cardiovascolari attivi.

L’altro dato calcolato dal pulsossimetro è la frequenza cardiaca, corrispondente al numero di battiti per minuto. Questo fattore è da tenere in considerazione per individuare eventuali forme di tachicardia, ossia di accelerazione del battito del cuore, o di bradicardia, quando il cuore batte invece più lentamente del normale.

Pulsossimetro valori ottimali

Controllare i valori della saturazione e dei battiti con il saturimetro da dito è un’operazione di routine non solo in ospedale, ma anche nella quotidianità di molte persone che riscontrano problemi di ossigenazione o alterazioni della frequenza cardiaca, diagnosticate in laboratorio.

Quali sono quindi i valori normali sia dell’ossigenazione che della frequenza?

Per quanto riguarda la saturazione del sangue, il valore corretto è al di sopra del 96%. Ciò significa che il 96% dell’ossigeno inalato ha raggiunto l’emoglobina e viene trasportato verso le cellule. Il restante 4% è disciolto correttamente nel sangue.

Valori compresi tra il 95% e il 93% indicano una lieve ipossia, ossia una mancanza non preoccupante di ossigeno che può spontaneamente risolversi da sola, o che indica una malattia cronica da tenere comunque sotto controllo.

Al di sotto del 93% e fino al 90% indicano un’ossigenazione insufficiente; andare ancora più sotto del 90% indica uno stato grave di ipossia, e per entrambi i casi è indicato l’intervento ospedaliero, poiché la persona con una tale mancanza di ossigeno ha certamente bisogno del supporto di una macchina di ventilazione per recuperare un corretto respiro.

Nella frequenza cardiaca, i valori ottimali sono compresi tra 60 e 100. Dipendono soprattutto dall’età, dal peso della persona, dall’attività in corso quando si effettua la misurazione e da valori ambientali. 

Dopo uno sforzo fisico, ad esempio un allenamento, è normale e prevedibile che il valore del battito cardiaco aumenti anche fino a 120-130 bpm (battiti per minuto), per poi tornare nel range della normalità nel giro di 60 minuti circa.

Se i valori sono stabilmente sopra i 100 bpm, è opportuno rivolgersi al medico per fare indagini più specifiche. Il pulsossimetro può rivelarsi una salvezza in tal senso, aiutando a definire stabilmente la tachicardia e quindi ad adottare le terapie più adeguate per il controllo del battito cardiaco.

Allo stesso modo, battiti più bassi di 60 bpm richiedono un’indagine più approfondita, e immediata, per il controllo dei battiti cardiaci. 

Pulsossimetro professionale

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Oltre ai saturimetri classici, disponiamo anche di pulsossimetri professionali che, oltre a frequenza e ossigenazione, misurano anche l’emoglobina totale, la metaemoglobina, la carbossiemoglobina e altri valori di rilevanza medica.

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