L’incontinenza urinaria è un disturbo che provoca una perdita incontrollata di urina. Può colpire sia le donne che gli uomini, tuttavia la fascia di popolazione che ne è più soggetta è quella di sesso femminile con più di quarant’anni di età. I problemi di incontinenza, sebbene non mettano a repentaglio la vita del paziente, provocano un grande disagio e possono compromettere la qualità dell’esistenza, sia dal punto di vista relazionale che da quello sociale.
Cos’è l’incontinenza urinaria
L’incontinenza urinaria si presenta sia sotto forma di perdita di piccole tracce di urina, sia come stimolo irrefrenabile ad urinare. Inoltre, talvolta l’espletamento di questa funzione fisiologica può essere doloroso, sia per lo sforzo sia per la presenza di irritazioni. Le cause dell’incontinenza possono essere varie e differiscono a seconda del genere e dell’età: solitamente, infatti, l’incontinenza cosiddetta “da stress” colpisce le donne, mentre quella definita “da urgenza” sembra riguardare gli uomini.
Quali sono le tipologie di incontinenza
Si distinguono diversi tipi di incontinenza, a seconda della presenza di determinate caratteristiche:
- Incontinenza da stress. Sono piccole perdite di urina che avvengono in seguito a un limitato sforzo fisico come ad esempio una risata, uno starnuto o il sollevamento di un peso. È una condizione molto presente nelle donne in quanto la causa è spesso riconducibile a un pavimento pelvico indebolito. Eventi fortemente traumatici come la gravidanza e il parto mettono infatti a dura prova la tonicità dei muscoli pelvici e possono portare a soffrire di questo disagio. Negli uomini ciò che determina l’incontinenza da sforzo è spesso un intervento alla prostata (prostatectomia); altre cause possono essere legate all’ obesità, a uno stile di vita scorretto con abuso di sostanze, alla menopausa.
- Incontinenza da urgenza. Molto diffuso tra gli uomini, questo tipo di incontinenza è dovuto a un’iperattività della vescica, la quale, contraendosi in modo anomalo, fa avvertire continuamente lo stimolo a urinare. La causa può essere legata alla presenza di patologie degenerative quali Alzheimer, Parkinson, a tumori oppure a seguito di complicazioni chirurgiche nell’area del midollo spinale.
- Incontinenza mista. Si verifica quando sono presenti sia l’incontinenza da stress che quella da urgenza.
- Incontinenza funzionale. In questo caso il paziente, solitamente affetto da patologie degenerative quali demenza senile, Alzheimer o Parkinson, avverte correttamente lo stimolo a urinare ma non riesce ad espletare la funzione a causa del suo deficit fisico o mentale.
- Incontinenza riflessa. Anche in questo caso il paziente presenta serie patologie neurologiche e non riesce più a controllare il muscolo detrusore che regola la minzione. Lo stimolo non viene percepito e la perdita di urina è totale.
Perdite urinarie: cosa fare
In caso di perdita di urina, chi ne soffre dovrebbe per prima cosa parlarne con il proprio medico, il quale saprà indirizzare verso lo specialista adatto al fine di fare una diagnosi. Nel frattempo è necessario che la persona limiti il più possibile il disagio provocato dalle perdite urinarie adottando delle protezioni. Queste possono essere più leggere o più assorbenti, a seconda della gravità della fuoriuscita. Inoltre, in base all’autonomia del paziente è possibile adottare dei sistemi più discreti o più funzionali e pratici rispetto ai più classici pannoloni per adulti.
Se le cause delle perdite urinarie sono legate a una muscolatura pelvica poco tonica, il medico può consigliare degli esercizi per riabilitare la parte interessata. Si tratta di ripetizioni (chiamate anche di “Kegel” dal nome del loro inventore) che stimolano la contrazione volontaria della muscolatura pelvica, quella che sostiene l’uretra, la vescica e il retto, in modo da tonificare e rafforzare la zona del pavimento pelvico. Questo tipo di riabilitazione risulta efficace soprattutto in caso in incontinenza da stress, mentre è inapplicabile qualora il soggetto fosse gravemente compromesso.
Rimedi in caso di perdite urinarie
Se l’incontinenza è causata da un’infezione batterica, come quella prodotta, ad esempio, dalla cistite, è possibile migliorare la situazione adottando una terapia farmacologica. Per ridurre l’iperattività vescicale vengono somministrati dei farmaci inibitori, come gli antimuscarinici, che hanno come obbiettivo quello di ridurre lo stimolo a urinare. Se l’incontinenza da urgenza è concentrata soprattutto durante le ore notturne, è utile assumere la desmopressina. Questo farmaco aiuta a diminuire le volte in cui ci si sveglia per andare in bagno e il suo effetto dura circa 8-12 ore.
Incontinenza urinaria femminile:
- Incontinenza urinaria femminile da invecchiamento: se la causa dell’incontinenza è legata all’invecchiamento e alla menopausa, la terapia ormonale sostitutiva può rivelarsi molto utile. Si tratta della somministrazione di estrogeni che ha l’obiettivo di distendere la vescica in modo che questa segnali subito alla persona il corretto stato di svuotamento.
- Incontinenza urinaria femminile da stress, un aiuto arriva anche dalla terapia con il laser. Con un piccolo intervento di tipo ambulatoriale non chirurgico, il medico riesce a tonificare la muscolatura della vagina ottenendo una maggior tonicità dei tessuti. Questo ha come conseguenza positiva che l’uretra e la vescica verranno sorrette maggiormente, riducendo le perdite. Per quanto riguarda la terapia chirurgica, invece, a seconda del tipo di incontinenza, del sesso, dell’età e dello stato generale della persona, il medico può consigliare vari tipi di intervento.
Rimedi chirurgici in caso di perdite urinarie
Le perdite urinarie femminili possono essere risolte definitivamente con un’operazione chirurgica. Solitamente il chirurgo inserisce un piccolo sostegno sotto l’uretra che ha la doppia funzione di contenere le perdite e di mantenere salda la vescica nella sua posizione fisiologica. Questo tipo di operazione è la più diffusa e la meno invasiva ma non è l’unica opzione. Il medico valuta a seconda dell’anatomia della paziente, della sua età e del tipo di incontinenza.
L’incontinenza maschile invece necessita di un’operazione durante la quale viene inserito un piccolo lembo di tessuto biomedicale chiamato “sling” con lo scopo di restringere l’uretra durante il momento di maggior sforzo, impedendo la fuoriuscita di perdite. Si tratta di un intervento poco invasivo e ampiamente diffuso, con il quale il paziente può ritornare ad avere una vita soddisfacente poco tempo dopo la ripresa post operatoria.