Come riconoscere i problemi di deambulazione e come intervenire in caso di camminata incerta e insicura?

Un’andatura instabile potrebbe essere del tutto normale nell’anziano, specie se in età superiore ai 70-75 anni. In alcuni casi, però, i disturbi di deambulazione nascondono delle patologie più gravi che necessitano di cure specifiche, da non trascurare se si vuole mantenere una camminata autonoma e corretta.

Vediamo di seguito quali sono le principali cause e le soluzioni dei maggiori problemi di deambulazione.

Come riconoscere disturbi di deambulazione negli anziani

Arrancare durante la deambulazione è molto frequente nei soggetti di età avanzata, in particolar modo per chi è affetto da patologie a carico dei muscoli e dello scheletro (ernie, artrosi, riduzione degli spazi intercostali, sarcopenia) o del sistema nervoso (morbo di Parkinson, lesioni cerebrali conseguenti a ictus).

Non è sempre facile scindere tra una normale riduzione della velocità e della sicurezza dovuta all’età e problemi di deambulazione connessi a una di queste malattie degenerative.

Tuttavia, possiamo renderci realmente conto dei disturbi legati a una deambulazione non corretta osservando alcuni comportamenti, solitamente messi in atto dagli anziani nella loro andatura:

  • dolore agli arti inferiori durante la camminata, accompagnato da una lieve inclinazione del busto in avanti e dalla flessione delle gambe, stanchezza e difficoltà a procedere nella camminata;
  • simmetria dei movimenti alterata, con passo incerto e asimmetrico, generalmente in senso unilaterale – avviene ad esempio quando, durante la camminata, un solo piede punta verso l’esterno anziché in direzione dritta;
  • difficoltà all’inizio della deambulazione, tipica del paziente parkinsoniano, per il quale è difficile proprio l’atto iniziale del percorso, con i piedi che esitano a staccarsi dal pavimento e lo slancio di un passetto indietro per riacquistare il baricentro del corpo;
  • passi corti e lenti, spesso motivati dalla paura di cadere e di perdere l’equilibrio, che porta l’anziano a muoversi con più circospezione;
  • modificazioni della direzione e dell’orientamento involontarie, frequenti nei pazienti con lesioni al lobo frontale e nei soggetti affetti da atassia, ovvero la perdita di coordinazione tra gli arti.

Deambulazione corretta: come ottenerla

Non esistono, purtroppo, metodi di prevenzione per le patologie a carico del sistema nervoso, tali da poter anticipare i problemi di deambulazione che spesso portano con sé.

Anche l’avanzamento dell’età gioca un ruolo fondamentale, soprattutto a livello muscolare, rendendo il passo degli anziani inevitabilmente più insicuro e rischioso.

Ciononostante, la migliore terapia, sia preventiva che curativa, resta l’allenamento costante dei muscoli e dello scheletro, anche con semplici camminate pomeridiane al passo più consono allo stato di salute del soggetto in questione.

Non bisogna correre, o rischiare di inciampare in un passo troppo veloce rispetto a quello che si può sostenere: meglio un passo lento, per una camminata di almeno 30 minuti al giorno, magari in compagnia del vicino di casa, di un amico di quartiere o del proprio animale domestico.

Camminare aiuta a mantenere in forza la massa muscolare, a non perdere volume e tonicità. Se i muscoli sono forti, il loro compito di sostenere le ossa e lo scheletro può aiutare a prevenire cadute, fratture e distorsioni.

Esercizi di equilibrio e di forza, eseguiti con un bravo fisioterapista o osteopata, possono contribuire a mantenere attiva la muscolatura e a garantire all’anziano l’indipendenza di cui ha bisogno.

Ausili deambulazione: un aiuto concreto

Un grande aiuto nella deambulazione quotidiana dell’anziano è costituito dagli ausili per la deambulazione, strumenti medicali a disposizione del soggetto che non riesce a deambulare correttamente in maniera indipendente.

Sono oggetti che possono tranquillamente entrare a far parte dell’uso quotidiano, dal momento che non ingombrano il percorso né disturbano la corretta camminata, ma anzi rendono il passo più fluido e offrono un appoggio stabile per acquisire sicurezza nell’andatura.

La prima soluzione è quella del bastone per deambulazione, particolarmente indicato per chi accusa dolore a una gamba, o tende a perdere l’equilibrio poiché il baricentro del corpo è spostato su un arto soltanto. In questo caso il bastone da deambulazione è ottimo per riacquistare la corretta posizione eretta e camminare senza incurvarsi in avanti e senza perdere il passo, prevenendo cadute gravi.

In caso di difficoltà di deambulazione bilaterale, o di incurvature del tronco in avanti gravi come quella causata dal morbo di Parkinson, torna invece utile il deambulatore per camminare, comunemente chiamato girello.

Il girello dà un appoggio continuo e stabile ad entrambe le braccia, che possono così reggere al meglio il busto e restituire il giusto baricentro, onde evitare di sbilanciarsi eccessivamente in avanti. 

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