In seguito a eventi traumatici, a un intervento chirurgico nell’area degli arti inferiori o a una patologia invalidante (temporanea o definitiva), il paziente può necessitare di un intervento di rieducazione e di recupero della deambulazione. Attraverso un graduale ripristino della funzione deambulatoria, il soggetto può lavorare sulla forza muscolare, sulla coordinazione, sul rinforzo delle articolazioni e sullo schema del passo per migliorare la propria qualità di vita. 

Il processo di ripresa deve avvenire sotto controllo di personale specializzato (medico o fisioterapista) perché c’è il rischio che la persona, desiderosa di tornare subito a camminare, metta in atto una serie di alterazioni del passo che possono provocare degli scompensi articolari. Ad esempio, non è infrequente che le articolazioni dell’anca, del bacino e delle gambe, vengano sottoposte a un forte stress, con la conseguenza negativa di un aggravio della situazione. 

I problemi di deambulazione devono, quindi, essere risolti rivolgendosi a figure professionali in grado di elaborare una terapia riabilitativa ad hoc. In campo medico si parla di un vero e proprio training deambulatorio, una terapia che ha come obiettivo proprio la rieducazione e il recupero della camminata. Questo può avvenire attraverso l’esecuzione di esercizi specifici affiancati ad ausili per la deambulazione

Disturbi di deambulazione negli anziani

Nel caso in cui i disturbi di deambulazione riguardino le persone anziane, all’evento che determina la problematica si associano delle complicazioni dovute all’età avanzata. Passo rallentato, instabilità, perdita di fluidità e di equilibrio sono solo alcune delle anomalie che possono rendere difficoltosi gli spostamenti dei soggetti anziani. 

Alcuni cambiamenti sono comunque fisiologici: la postura, ad esempio, è leggermente diversa, così come il modo nel quale si muove l’articolazione. Il paziente in età avanzata si sposta tenendo il bacino rivolto verso il basso, con una lordosi lombare accentuata e con le punte dei piedi rivolte verso l’esterno. Inoltre, le articolazioni sono più rigide e per questo motivo il movimento è meno ampio. 

Il numero di passi al minuto, invece, è un parametro che non è in relazione con l’anzianità, bensì dipende dalle preferenze personali e dalla lunghezza della gamba. Un aspetto molto significativo è la velocità di deambulazione. Più si cammina veloci, meno è probabile il rischio di cadere e di dover ricorrere a cure ospedaliere; in generale, però, dopo i settant’anni di età il soggetto comincia a diventare più lento a camminare, anche a causa della generale debolezza muscolare. 

Gli aiuti per una deambulazione corretta

Soprattutto nel caso in cui la difficoltà di deambulazione è strettamente correlata all’età avanzata del paziente, è molto importante che questo non abbandoni il movimento ma che, al contrario, si sforzi di eseguire ogni giorno degli esercizi o una breve camminata. L’apparato muscolo articolare degli arti inferiore deve, infatti, non smettere di muoversi: il rischio di un prolungato  immobilismo è la progressiva atrofia muscolare e l’indebolimento dell’organismo.

Nato con l’obbiettivo di aiutare l’anziano a muoversi, garantendogli stabilità e sicurezza, il deambulatore per camminare è uno strumento essenziale. A seconda che venga usato con un braccio solo o con entrambi, si differenzia in vari modelli. In commercio esistono infatti: 

  • Bastoni e stampelle. Questa categoria di ausili viene adoperata appoggiandosi a un solo braccio. In genere questi strumenti sono leggeri, economici, comodi da trasportare e regolabili in altezza.  
  • Tripode e quadripode. Il tripode è un supporto costituito da un bastone alla cui estremità sono fissate tre gambe. Dotato di una comoda impugnatura antiscivolo, è lo strumento ideale per l’anziano che ha occasionalmente dei problemi di equilibrio. Il quadripode è molto simile: si differenzia perché presenta quattro gambe e assicura una buona stabilità. 
  • Deambulatori rigidi. Servono a dare stabilità e vengono usati per lo più in ambienti chiusi. 
  • Deambulatori con ruote. In questa categoria rientrano una vasta gamma di ausili che  possono avere dalle due alle quattro ruote piroettanti. Offrono un valido aiuto alla deambulazione degli anziani perché sono pratici, comodi ed è possibile usarli anche all’aperto. I supporti a due ruote sono indicati per gli anziani che non fanno grandi spostamenti e che si muovono a piccoli passi. Quelli a tre e quattro ruote, invece, consentono una maggior velocità e agilità.  

Deambulatore rollator

Il rollator è una tipologia di deambulatore molto usata dagli anziani che hanno una vita attiva al di fuori delle mura domestiche. È infatti uno strumento molto comodo che consente di muoversi in sicurezza e, grazie alla presenza di un pratico cestino porta oggetti, di continuare a svolgere delle piccole commissioni quotidiane. 

I modelli più evoluti sono leggeri, dotati di ruote piroettanti e di dettagli catarifrangenti, in modo che l’anziano sia ben visibile anche in situazioni di poca luce. Il deambulatore rollator si può anche piegare per essere trasportato comodamente. 

Esercizi per la deambulazione

Il fisioterapista può prescrivere al paziente una serie di esercizi volti a recuperare la capacità di deambulazione. A seconda dell’età del soggetto e della natura della problematica (temporanea o definitiva, legata a traumi o a patologie) queste esercitazioni rafforzano il tono muscolare, migliorano l’equilibrio e rinforzano le articolazioni. I pazienti che sono stati a lungo allettati, in particolare, necessitano di un periodo di lenta ma costante ripresa, in modo da poter ricominciare la vita in autonomia. 

Il potenziamento può avvenire grazie all’ utilizzo di fasce elastiche o piccoli pesetti, oppure solamente a corpo libero, cioè contro la forza di gravità, se il tono muscolare è particolarmente debole. Gli esercizi di coordinazione e di equilibrio vengono molto usati in caso di persone gravate da ictus, malattie cerebrali o degenerative (Parkinson, Alzheimer) e prevedono l’attivazione di aree del corpo diverse. La ripetizione e il movimento di arti differenti stimola anche la riattivazione cognitiva. 

L’operatore, poi, interviene proponendo una vera e propria camminata assistita. Grazie all’uso di specifici aiuti per la deambulazione (solitamente stampelle, bastoni e sbarre parallele), la rieducazione degli arti inferiori può avvenire in totale sicurezza e gradualità, senza sovraccaricare le aree doloranti.

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