Con il termine lesioni da pressione, o piaghe da decubito, si fa riferimento ad una ferita localizzata (solitamente su una prominenza ossea) causata da un’elevata e prolungata pressione.
Stadiazione delle lesioni da pressione
Esistono degli stadi che classificano le lesioni da pressione in base al danno provocato alla cute.
Il sistema internazionale di classificazione delle Ulcere da Pressione elaborato dalla National Pressure Ulcer Advisory Panel (NPUAP), European Pressure Ulcer Advisory Panel (EPUAP) e dalla Pan Pacific Pressure Injury Alliance (PPPIA), stabilisce differenti stadi o categorie di lesione da pressione.
Questa classificazione deve essere utilizzata per la valutazione iniziale e mai impiegata per monitorare la guarigione.
Stadio I
Lo stadio I delle lesioni da pressione è caratterizzato da eritema non sbiancante nei pressi di una sporgenza ossea. Questa area può essere dolorosa, solida, morbida, calda o fresca.
Stadio II
Lo stadio II mostra una parziale perdita di spessore del derma che presenta un’ulcera aperta superficiale con un letto della ferita rosso-rosa, senza tessuto devitalizzato (slough). Può anche presentarsi come una vescica intatta o aperta/rotta piena di siero.
Stadio III
Lo stadio III delle presenta una perdita di cute a tutto spessore. Il tessuto adiposo sottostante potrebbe divenire visibile ma l’osso, il tendine e il muscolo non lo sono. Lo slough può essere o meno presente, ma non rende meno visibile la profondità della perdita di tessuto. A questo stadio ossa e tendini sono visibili e palpabili.
Stadio IV
Lo stadio IV presenta una perdita di tessuto a tutto spessore con osso, tendine e muscolo in vista. Anche in questo stadio potrebbe essere presente lo slough. In questa situazione la lesione può estendersi al muscolo e alle strutture di supporto (ad esempio tendini) e favorire l’osteomielite. Ossa e tendini sono visibili e palpabili.
Lesioni da pressione non classificabili
Esistono delle lesioni da pressione non classificabili che si caratterizzano per la perdita totale di spessore del tessuto. L’ulcera è coperta da tessuto devitalizzato (slough), di colore giallo, marrone chiaro, grigio, verde o marrone presente sul letto della ferita. In questo caso finché non viene eliminato lo slough non può essere categorizzata la profondità della ferita.
Cause delle lesioni da pressione
La causa principale delle lesioni da pressione è, ovviamente, la pressione esercitata sulla pelle e sui tessuti sottocutanei. Esistono però altri fattori predisponenti o indiretti. Per una migliore comprensione è possibile distinguerli in fattori estrinseci e fattori intrinseci.
I fattori estrinseci sono le forze di attrito e di taglio, l’aumento della temperatura e quello dell’umidità della cute. I fattori intrinseci riguardano il paziente e sono causa di scarsa perfusione tissutale, ridotta percezione sensoriale, insufficiente introduzione di principi nutritivi.
Complicanze delle lesioni da pressione
Le lesioni da pressione hanno delle complicanze. Tra le più frequenti:
- Disidratazione e anemia;
- Sepsi e osteomielite (presenti nel III e nel IV stadio e nelle ulcere chiuse). Queste complicanze rappresentano il 38% di causa di mortalità di persone anziane e persone con lesioni da pressione multiple;
- Infezioni (presenti in circa il 30% dei casi). Solitamente si tratta di batteriemia polimicrobica rappresentata da germi Gram-negativi, come il Proteus mirabilis, l’Escherichia coli, lo Pseudomonas aeruginosa e la Klebsiella e da germi anaerobi come il Bacteroides fragilis.
Pazienti a rischio di lesioni da pressioni
I soggetti più a rischio di sviluppare delle lesioni da pressione sono:
- Anziani con età superiore ai 70 anni
- Mielolesi per la riduzione di sensibilità
- Miastenici per la riduzione della forza di contrazione muscolare
- Coloro che soffrono di sclerosi multipla con presenza di spasticità e parestesie
- Coloro che soffrono di problemi oncologici
- Soggetti in stato di coma o immobilità assoluta
- Neurolesi e politraumatizzati
- Diabetici (a causa della neuropatia)
- Portatori di apparecchi gessati
Le sedi più a rischio per lo sviluppo di lesioni da pressione
Ci sono delle aeree del nostro corpo che hanno più possibilità di sviluppare lesioni in seguito a pressione. Le zone di appoggio e di contatto hanno un fattore predisponente.
Negli adulti queste aeree sono il sacro e il tallone, mentre nei bambini e nei neonati l’osso occipitale.
Altre sedi molto a rischio sono: ischio, caviglia, gomito, anca.
Una menzione a parte meritano i dispositivi medici (sondini naso-gastrici, tubi per tracheostomia, stecche per immobilizzazione, ecc.), che possono causare lesioni da pressione sui tessuti molli, irritazione o danneggiamento della cute.
Per ovviare a questa problematica esistono una serie di ausili antidecubito che aiutano nella prevenzione e nella cura delle piaghe da decubito. I più utilizzati sono i materassi (Materasso antidecubito ad acqua Devimed, Materasso antidecubito ventilato in poliuretano espanso a 3 sezioni, Materasso antidecubito Cargumixt con fodera) e i cuscini (Cuscino antidecubito rotondo in memory foam – 44 cm, Cuscino antidecubito ad “U” in memory foam) antidecubito.
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