Senologia: cos’è e a cosa serve

La senologia è lo studio della ghiandola mammaria e delle sue patologie. Attualmente non è considerata come branca specialistica riconosciuta nell’ambito della normativa nazionale e, pertanto, non esiste il “senologo”, cioè il medico specialista in senologia. Nel tempo, in seguito all’incremento dell’incidenza della patologia tumorale a carico del seno, alle maggiori potenzialità diagnostiche nell’individuazione delle patologia mammarie per il significativo avanzamento tecnologico, nonché allo sviluppo delle terapie mediche e chirurgiche, la senologia ha assunto una valore di branca che richiede competenze specifiche di tipo diagnostico e terapeutico. Pertanto, specialisti di altre branche, radiologi, chirurghi e oncologici, si sono dedicati nel loro percorso assistenziale e formativo, a volte in maniera esclusiva, alle patologie mammarie, divenendo, di fatto, competenti e specialisti e assumendo pertanto il ruolo e la definizione di “senologi”.

Gli sviluppi della senologia

La terapia chirurgica, la terapia radiante e la chemioterapia, da sole o in abbinamento, sono oggi in grado di garantire la guarigione nel 78% dei casi di neoplasia mammaria; i successi sono maggiori in rapporto allo stato di sviluppo della malattia e, quindi, al suo stadio, e pertanto appare importante una diagnosi corretta e precoce. Tuttavia, nonostante il diffondersi di protocolli internazionali condivisi sull’utilizzo delle metodiche diagnostiche, si riscontra molto frequentemente una certa confusione nel ricorso a prestazioni strumentali, molto spesso in maniera non appropriata in rapporto al quadro clinico.

Vale pertanto la pena, riproporre una sintesi delle indicazioni agli esami di diagnostica strumentale in senologia e alle patologie più frequenti. Giova ricordare, in primis, l’importanza dell’autopalpazione periodica mensile da parte della donna che, certamente resta il primo e importante indicatore nel sospetto di patologia mammaria: ogni variazione percepita rispetto al quadro di base deve porre indicazione a valutazione da parte del medico di base, che, se confermata, suggerirà il successivo esame diagnostico.

I protocolli diagnostici si suddividono in due tipologie: 1 donna asintomatica, 2 donna  sintomatica; nella prima categoria rientrano le donne che non manifestano sintomi specifici e focali a livello mammario,  che scelgono di attuare un controllo periodico e preventivo nei confronti di eventuali patologie mammarie; nella seconda categoria rientrano invece le donne che manifestano all’autopalpazione o in seguito al controllo medico una patologia mammaria focale o diffusa. I protocolli diagnostici inoltre si differenziano in due diversi percorsi in rapporto all’età della paziente: 1 donne fino a 40 anni, 2 donne oltre 40 anni; la differenziazione dei percorsi è determinata sia dalla diversa consistenza del tessuto mammario, sia dall’incidenza di patologie diverse in rapporto all’età e sia dall’evitare alle pazienti più giovani l’esposizione a radiazione ionizzanti.

  • Donna asintomatica fino a 35/40 anni: autopalpazione periodica, eventuale ecografia occasionale di base
  • Donna asintomatica oltre 35/40 anni: mammografia periodica ogni 12/24 mesi
  • Donna sintomatica fino a 35/40 anni: ecografia, eventuale mammografia in abbinamento
  • Donna sintomatica oltre 35/40 anni: mammografia e eventuale ecografia in abbinamento

senologia

Gli strumenti diagnostici della senologia

Tra gli strumenti diagnostici più utilizzati in senologia ci sono:

Ecografia

E’ la tecnica che non utilizza radiazioni ionizzanti in grado di studiare la struttura ghiandolare e le eventuali formazioni nodulari evidenziate clinicamente, definendone la componente strutturale (solida o cistica) e la morfologia, ipotizzandone la natura: è metodica totalmente incruenta, non dannosa e ripetibile.

Mammografia

Tecnica che utilizza radiazioni ionizzanti, in grado di evidenziare la presenza di patologie focali, ipotizzandone la natura; prevede l’esecuzione di 2/3 radiogrammi per ogni mammella, effettuati mediante compressione della ghiandola, manovra che induce un modesto dolore da compressione; determina comunque una esposizione, per quanto minima, a radiazioni ionizzanti e pertanto non ripetibile, se non a distanza di tempo; viene utilizzata negli esami di screening e nella prevenzione secondaria (diagnosi precoce) del tumore mammario, realizzati attraverso l’esecuzione periodica dell’esame ogni 12/24 mesi per le donne nella fascia d’età tra i 40 e i 75 anni.

Risonanza Magnetica

Tecnica che non utilizza radiazione ionizzanti; viene definita metodica specialistica di 3° livello che trova applicazione esclusivamente nei casi dubbi o sospetti, su specifica indicazione medica specialistica; è metodica incruenta, eseguita quasi sempre con l’ausilio di mezzo di contrasto paramagnetico e.v.

Galattografia

Metodica che utilizza radiazioni ionizzanti; viene eseguita come la mammografia, previo incannulamento con sottile ago senza punta di un dotto galattoforo a livello del capezzolo e successiva introduzione di mezzo di contrasto nel dotto.

Biopsia mirata

Tecnica di 2° livello che prevede la puntura diretta con ago specifico, mediante guida mammografica, di lesioni nodulari solide o di “focus” di microcalcificazioni, finalizzata ad asportare microframmenti del tessuto nodulare o di focolai di microcalcificazioni, per valutazione istologica successiva; viene utilizzata per caratterizzare lesioni nodulari solide sospette per neoplasia.

Esame genetico

E’ una metodica di 4° livello riservata ai soggetti con familiarità accertata per neoplasia mammaria, in grado di evidenziare eventuale specifica mutazione genetica predisponente nei confronti di carcinoma mammario; indica una maggiore potenzialità statistica di sviluppo di tumore mammario.

Senologia e le sue patologie

Sono diverse le patologie che riguardano il seno:

Cisti mammaria o mastopatia cistica

E’ patologia mammaria benigna, singola o, molto spesso multipla e bilaterale, caratterizzata dalla presenza di formazioni nodulari di varia grandezza a contenuto liquido; frequentemente ne sono affette le donne in età perimenopausale, con fasi di incremento volumetrico delle cisti e successiva progressiva remissione; molto raramente è stata  documentata la possibilità di degenerazione in senso tumorale delle cisti.

Nodulo mammario solido

E’ una  patologia mammaria focale caratterizzata dalla presenza di formazione nodulare di tipo solido, meritevole di ulteriore definizione diagnostica.

Tumore mammario (carcinoma)

E’ una patologia mammaria focale maligna, o raramente diffusa, caratterizzata dalla presenza di formazioni nodulari solide con caratteristiche infiltrative e aggressive; la maggiore incidenza è nei soggetti nella fascia d’età tra i 40 e i 75 anni.

Fibroadenoma

E’ una patologia mammaria focale benigna, caratterizzata dalla presenza di formazione nodulare solida senza caratteristiche infiltrative e aggressive; sono frequenti nei soggetti giovani (15-35 anni) e meritevoli spesso esclusivamente di monitoraggio mediante ecografia.

Microcalcificazioni

E’ una patologia mammaria aspecifica meritevole di ulteriore carattizzazione, caratterizzata dalla presenza di minute calcificazioni, sparse o aggregate, nel contesto del parenchima ghiandolare.


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